April 24, 2016 | 0 |
Adoro il formaggio. Non importa se è stracchino, pecorino o gorgonzola. Regalatemi un pezzo di formaggio e mi farete contento.
Non è affatto semplice produrre il formaggio, è un processo laborioso che passa attraverso molte fasi, dalla pastorizzazione del latte alla prematurazione, poi c’è l’innesto dei fermenti lattici e la coagulazione che porta alla formazione del caglio. Successivamente c’è la rottura della cagliata, l’estrazione e la stagionatura.
E’ un po’ il contenuto che produci, ogni parte del processo di creazione è fatto da un certo numero di processi che devono essere completati per renderli virali.
Sul blog come il nostro puoi trovare decine di suggerimenti che possono diventare difficili da seguire o da ricordare. Per tale motivo ho cercato di generare una specie di “checklist” che segua un filo logico, che possa in qualche modo diventare un flusso di lavoro da adattare al modo in cui lavori.
Proprio come la realizzazione di un formaggio. Il latte può essere intero o parzialmente scremato, il caglio può essere cotto o semicotto, dipende dal formaggio che vuoi produrre.
STEP 1: Prima di tutto il tuo contenuto deve essere ottimizzato per i motori di ricerca, sei sicuro di averlo fatto?
L’obiettivo è scontato, fare in modo che il tuo contenuto sia ben interpretato da un motore di ricerca.
Utilizzare URL corte con le giuste parole chiave
Fare in modo che la url sia allineata con le aspettative della tua audience è molto semplice. I fatti dimostrano che gli utenti guardano la url ma l’algoritmo di Google pare mettere enfasi sulle prime 3-4 parole.
Se il mio obiettivo è quello di contestualizzare una ricerca che ha come keyword “come creare gif animate” ne consegue semplicemente che è molto meglio puntare su una url come
nomesito.it/come-creare-gif-animate
piuttosto che
nomesito.it/una-lista-di-10-programmi-per-creare-fantastiche-gif-animate
Ottimizzare un titolo efficace
Ottimizzare il tag title resta uno degli elementi SEO in grado di fare la differenza. Tuttavia è solo una questione di utilizzare parole chiave con un alto volume di ricerca ed una bassa competizione. Da una parte oggi bisogna trovare un compromesso tra l’intercettare una ricerca ed il click bait, soprattutto per quanto riguarda l’arrivo di traffico dai social.
Neil Patel ha inventato una formula a cui voglio ispirarmi:
Numero o scintilla + aggettivo è parola chiave + promessa
Cosa significa?
Un esempio che chiarisce il concetto:
Come vendere la tua casa
Diventa…
10 semplici modi per vendere la tua casa in meno di 24 ore
oppure
Come vendere la tua casa con profitto in meno di 24 ore
A 10 modi (numero) viene aggiunto l’aggettivo semplice, le keyword “vendere casa” sono presenti ma esiste anche una promessa (in meno di 24 ore).
Non si tratta di una scienza esatta ma i risultati danno ragione a Patel.
Almeno due link a risorse autorevoli
I link in uscira hanno una grande rilevanza per i motori di ricerca. Stanno a significare a quali siti è associato il tuo. Un ottimo modo per creare connessioni è quindi quello di linkare siti autorevoli rispetto all’argomento trattato.
Utilizza la tua keyword nel tag H1 e nel primo paragrafo
Inserire la tua keyword nel tag H1 e almeno nelle prime 100 parole del tuo contenuto favorisce a Google la rilevanza. Dopo tutto è un azione semplice che lascia spazio alla possibilità di scrivere in modo chiaro senza lasciarsi andare a eccessi di ottimizzazione.
Migliorare la velocità di caricamento della tua pagina
E’ un dato di fatto, la tua pagina deve essere velocissima. E’ provato che il 57% degli utenti abbandona una pagina se impiega più di tre secondi a caricare. Prova a rifletterci, la pazienza è una risorsa scarsa e il tuo lettore non ha voglia di aspettare.
Comprimi le immagini con tinypng.com
Un modo di ottimizzare efficace è tinypng.com che ha anche un plugin per wordpress che ti permette di comprimere le immagini in un attimo. Un sistema che permette di limitare il numero dei colori utilizzati nella tua immagine senza apportare cambiamenti visibili in termini di qualità
Usa un CDN se il tuo sito ha un traffico internazionale
Il luogo da cui un utente si collega al tuo sito può influenzare la sua velocità. Ad esempio se hai utenti in Italia, Stati Uniti e Inghilterra ha senso spalmare i tuoi server in queste aree. Con un sistema come MaxCDN un utente di Manchester si collegherà al tuo server di Londra mentre uno di Roma farà riferimento al tuo server su Firenze. Sembra difficile ma è semplice e funziona.
Inserisci immagini proporzionate
Non ha senso inserire immagini enormi all’interno del tuo contenuto. Specie nel mobile l’utilizzo di immagini da oltre 1300 pixel è sconsiderato. Ricordati di adattare la tua immagine alla dimensione della pagina prima di inserirla.
Per creare immagini responsive esistono anche dei tool come Picturefill, un semplice modo di adattare la risoluzione dell’immagine e mostrarla nella dimensione adatta alla dimensione smartphone risparmiando peso alla pagina e favorendo la fluidità del design.
Assicurati che il tuo contenuto sia dettagliato
Anche questo consiglio è noto, un contenuto lungo e dettagliato composto da oltre 2.500 prole ha molta più probabilità di essere condiviso. La lunghezza deve essere però giustificata dall’argomento e non deve essere una forzatura.
E’ anche provato che gli algoritmi di Google ora prediligono contenuti corposi perché forniscono agli utenti un’esperienza migliore.
Parole chiave definite come “latent semantic indexing”
Che cosa significa questo termine? Si tratta di identificare sinonimi e plurali relativi alle tue keyword strategiche ed è un ottimo modo per consegnare un contesto ai motori di ricerca.
E’ semplice trovare questo tipo di parole chiave semplicemente guardando in fondo ai risultati di una ricerca.
Disegna una strategia per estendere la portata del tuo contenuto
Ma per quale motivo un blog si impone? Per ciò che mi riguarda se scovo un contenuto interessante salvo il blog tra i bookmark e ci ritorno. Poi magari me lo ritrovo per caso su Twitter, poi su altri social network, ed infine d’un tratto mi accorgo che è diventato davvero autorevole ed io sono stato uno di quelli che hanno contribuito fargli guadagnare questa autorità. Come succede questa cosa?
E’ tutta una questione di tattica e di personalità e non è affatto difficile. Vedrai le tue condivisioni e i “mi piace” crescere, le relazioni nella nicchia in cui operi aumenteranno fino a che non diventerai anche tu un influencer.
Sicuramente ci vuole perseveranza ed è fondamentale curare le relazioni e interpretare al meglio le necessità del tuo target di lettori.
Contenuto originale, affascinante, emozionale e dotato di infografiche e immagini. Metodi per fidelizzare gli utenti utilizzati con sagacia (ebook, newsletter ecc.) e tanta competenza per condividere ciò che si sa in modo facilmente comprensibile.
Dimenticavo, per diventare influencer devi catturare l’interesse di altri influencer. Stila una lista degli influencer che vuoi che interloquiscano con te e datti degli obiettivi.
STEP 2: Ti sei accertato di aver ottimizzato il tuo contenuto anche sotto il profilo della qualità?
Google è molto attenta alle interazioni degli utenti. Gli utenti perdono attenzione facilmente, evitano titoli e pagine intere se non trovano quello che cercano a colpo d’occhio. Questo comportamento è ben indicato dal tasso di rimbalzo e dal tempo medio speso su una pagina.
Forse mancano elementi visivi con cui illustrare meglio il contenuto?
Mantieni corti i tuoi paragrafi
Non importa essere particolarmente forbiti e fare frasi elaborate. Gli utenti non hanno il tempo di leggere tutto in dettaglio ma vanno dritti al sodo. Avrete certamente sentito parlare del termine “scan reading”? In sostanza l’utente che cerca elementi utili legge solo il 28% del testo di una pagina. Probabilmente anche voi che leggete state facendo lo stesso, e avete questo comportamento anche se state leggendo dei post in una conversazione su Whatsapp o se stai scorrendo i tweets.
Utilizza frasi corte e inserisci pure spazi bianchi. Maggiori interruzioni per rendere il contenuto più immediato e ove necessario spieghe con bullet point.
Utilizza sotto-titoli interessanti
Come puoi notare ho allargato volutamente i sotto-titoli e pianificato una struttura facile da scorrere e comprendere. I sotto-titoli sono descrittivi e pensati per chiarire agli utenti l’argomento trattato. Un modo efficace per dare una risposta rapida a chi sta scorrendo la mia pagina per comprendere di cosa tratti e se è realmente utile.
Attenzione ai font che utilizziLa parte tipografica incide sulla facilità di lettura. Inutile utilizzare font che tu ritieni belli ma a cui il lettore potrebbe non essere abituato. Ancor peggio cercare di essere anti-conformista con dimensioni del font troppo piccole o esageratamente grandi. La user experience passa anche attraverso questi dettagli.
Le misure e gli spazi
Stiamo parlando dell’ampiezza con il cui il contenuto è spalmato lungo la pagina. Paragrafi troppo lunghi o troppo corti possono rendere difficile la lettura.
La formula ideale per calcolare l’ampiezza è la seguente:
Prendi la dimensione del font e moltiplicala per 30. Se la dimensione del font e di trenta pixel, significa che un paragrafo che abbia una dimensione di 300 pixel è da considerarsi leggibile.
Per ciò che concerne la spaziatura tra le linee, questa dovrebbe essere tra 2 e 5 punti più larga del font. Cosi se il font è di 10 pixel, prova a sistemare la tua spaziatura a 15 pixel.
Importante anche riempire bene gli spazi in verticale. Non avere troppe interruzioni tra un paragrafo e l’altro favorisce una lettura più continua.
Prova a testare un sistema di conversione
Si tratta di una tattica un po’ aggressiva ma efficace in quanto permette, attraverso call to action di vario genere, di massimizzare il rendimento dei tuoi lettori richiamandoli sul tuo blog quando condividi il tuo contenuto.
Se hai un contenuto popolare, curi delle newsletter con articoli davvero interessanti e hai una buona presenza sui social media può aver senso usare strumenti come Sniply o Startafire.
In sostanza puoi create pop-up o lightbox per convertire al meglio il traffico in obiettivi.
STEP 3: Hai ottimizzato il tuo contenuto per ottenere Engagement?
Esistono numerosi ingredienti che sono specificatamente utilizzabili per rendere virali i tuoi contenuti. Sono state condotte numerose ricerche per comprendere perché certi contenuti hanno mostrato un potenziali virale rispetto ad altre e i risultati sono decisamente interessanti.
Soprattutto prima domanda a cui è stata data una risposta è proprio riferita al motivo per cui vogliamo rendere virale un messaggio:
a) Per portare e intrattenere gli altri
b) Per definire chi siamo agli altri
c) Per aumentare ed alimentare il proprio network
d) Per soddisfare un proprio bisogno di popolarità
e) Per rendersi testimonial di un’esperienza, una causa o un marchio
Il tuo contenuto avrà più possibilità di diventare virale se è positivo
E’ piuttosto intuitivo non trovi? Quante volte apprezzi un amico che si mostra sul tuo feed con un messaggio negativo? Noi vogliamo divertire gli amici, informarli ed incoraggiarli a fare esperienze che sono state positive per te. Pensa sempre a coniugare la positività al contenuto del tuo articolo.
Un contenuto vincente sa emozionare
Le sensazioni positive sono stupore e meraviglia ma anche emozioni negativa come ansia e rabbia possono essere condivise sono hanno il potere di far sfogare il tuo lettore e disattivare la tristezza.
Chiediti sempre se il tuo articolo invoglia al commento e se non da emozione cerca di prendere provvedimenti.
Punta sul contenuto pratico
Ho letto tonnellate di libri che parlano di marketing ed alcuni mi sono piaciuti molto. Mi sono piaciuti quelli meno accademici e più pratici, scritti da persone hanno sperimentato le cose sul campo e che si sono dimostrati in grado di fornirmi consigli utili.
Non è certo difficile trovare un contenuto pratico perché chi scrive è animato dalla voglia di aiutare gli altri e facendolo sa di curare la propria immagine.
Ebbene, sforzati di creare contenuto utile, pratico e adatto ad attrarre utenti che poi lo utilizzeranno per ottenere risultati. Sarà più semplice ottenere commenti e condivisioni!
Mostra i pulsanti di condivisione in modo evidente
a) E’ importante che i pulsanti siano ben visibili. La dimensione è più importante del posizionamento.
b) In ogni caso gli utenti tendono a interagire sulla parte alta a sinistra della pagina
c) Troppi puntanti di condivisione uccidono la velocità del tuo sito ed hanno effetti negativi da dispositivi “mobile”.
d) Neil Patel ha condotto un esperimento dando ai suoi lettore più icone da scegliere per condividere il contenuto e le condivisioni sono diminuite del 30%. Troppe opzioni confondono!
e) Se il tuo blog non ha molta storia, evita di inserire un contatore di condivisioni in quanto può rappresentare una prova negativa. Specialmente quando le condivisioni oltre ad essere poche sono quelle che hai fatto tu stesso.
Includi tag specifici per i social media
Puoi produrre contenuto interessante ma quando ma quando viene condiviso è molto importante come si presenta. Un tweet con un’immagine ha una probabilità maggiore del 150% di ottenere un retweet di uno senza.
Su Facebook è necessario curare l’anteprima, non scoprire il contenuto e utilizzare immagini in grado di incuriosire. Sui siti di social sharing è invece importante curare i tag. Ogni social network ha una sua logica che va rispettata per incentivare il click sul tuo contenuto.
Se utilizzi un CMS come wordpress puoi utilizzare plugin che si interfacciano direttamente con gli Open Graph di Facebook come “SEO by Yoast” o con le API di Twitter. In alternativa puoi utilizzare strumenti come Mega Tags che possono aiutarti ad inserire i tags direttamente all’interno del codice dandoti anche dei validor per controllare come appare il tuo contenuto sui principali social network.
Utilizza una call to action
Dai valore ai tuoi lettori. E’ chiaro che non è semplice monetizzare il tuo contenuto e che spesso le azioni che proponi sono più che altro volte a registrare un utente alla tua newsletter, fornire link utili o il download di un ebook oppure ottenere commenti.
Sicuramente se il tuo traffico lo giustifica puoi utilizzare affiliazioni come Zanox, Clickbank o altre, ma il messaggio è “se non chiedi non ottieni”!
Incoraggia i tuoi lettori a consultare contenuto correlato
Un buon modo per migliorare la profondità della vista è quello di impostare delle sezioni con del contenuto correlato. Ossia se un utente sta guardando un articolo che parla di search engine marketing, mostrargli altri articoli che trattano lo stesso argomento consente di beneficiare di una serie di vantaggi:
1) Aiuta la SEO migliorando il flusso di link interni all’interno del tuo sito. Il contenuto nascosto è spesso ignorato dai motori di ricerca ma linkarlo dai post più popolari può favorirne il posizionamento e fornirgli autorità.
2) Il contenuto correlato ha effetti positivi sul tasso di rimbalzo del tuo sito, aumenta il tempo medio speso e il numero di pagine viste per visita.
Esistono numerosi plugin per wordpress che si basano sulla relazione semantica tra due articoli. E’ possibile altrimenti anche creare queste sezioni manualmente, sebbene sicuramente sia più laborioso.
Speriamo che questa checklist ti sia stata utile, certamente non è completa e va comunque applicata con una certa flessibilità. Lo stimolo che volevamo fornire riguarda soprattutto la strategia, pianifichi il tuo post con una checklist del genere? Quali accorgimenti implementi?