April 17, 2016 | 0 |
L’identità di digitale di una destinazione o di un brand turistico è di fondamentale importanza così come i vari mezzi utili a propagare informazioni sui benefici, sulle cose da fare, sul rapporto qualità/prezzo e via dicendo.
Prima però di focalizzarsi su un sito di booking, su come deve essere costruito un sito web, sul ruolo delle recensioni su Trip Advisor o su ciò che si può fare su Facebook, Twitter o con azioni di search engine marketing è necessario avere ben chiaro qual è oggi lo stato mentale di chi si appresta a viaggiare.
Il web marketing non è un banale mix di strumenti da utilizzare senza una logica ed il marketing turistico è un argomento complesso che necessità di analisi e di una strategia ben definita.
E’ necessario avere bene in mente il target e costruire un funnel utilizzando un media mix che viene costruito in base al comportamento del potenziale cliente. Il fatto è che nel turismo chiunque può essere un potenziale cliente nel momento in cui stesso inizia a valutare una vacanza che potrebbe anche includere la destinazione che gestisci.
Il momento della “consapevolezza della destinazione” è difficile da captare. Può essere stato il racconto di un amico, sollecitazioni pubblicitarie sia online che offline o, più probabilmente, qualche contenuto multimediale condiviso sui social network. E’ un momento “passivo” e molto precario, l’idea può essere cambiata in un attimo così come il budget di spesa.
Poi però inizi ad agire e scarichi una brochure, inizi a seguire qualche account sulla destinazione che in mente su Instagram o su Facebook o ti registri ad un alert per ricevere offerte. Stai prendendo in considerazione il viaggio.
Poi inizi a cercare su Google. Ti costruisci un itinerario grazie alle guide che trovi in giro, agisci e fai domande su qualche gruppo dedicato. Consulti foto e video e soprattutto tante recensioni di chi ha già viaggiato.
Il quarto step è la prenotazione. Decidi di chiamare un’agenzia di viaggio o un tour operator oppure ti affidi ad un sito di booking o prenoti online direttamente (hotel, volo, auto a noleggio ecc.).
Poi è il turno dell’esperienza di viaggio. Il momento in cui il turista arriva, è felice di essere giunto a destinazione e cerca informazioni. Magari scarica una app del posto, consulta una directory efficace per scegliere un tour o un ristorante. Avvisa gli amici di essere finalmente sul posto.
Una situazione molto delicata in cui è ancora possibile raggiungere il turista con un adeguata strategia di ascolto dei social network.
Ed infine l’importantissima “condivisione dell’esperienza”. Quella in cui il cliente può diventare un tuo testimonial e contribuire a consolidare il tuo brand. Il momento in cui condivide un itinerario, delle foto, segnala dei check-in registrandoti presso la tua struttura, scrive delle recensioni o risponde a dei commenti.
E’ chiaro che il momento più importante dello stato mentale di un viaggiatore dipende molto dal luogo in cui ti trovi nella catena produttiva che riguarda l’industria turistica.
Lo scopo di questo post è far riflettere sull’importanza di presidiare tutte le aree che caratterizzano lo stato mentale del viaggiatore con azioni mirate. Ascoltare, profilare, comunicare cercando l’engagement e infine cercare di sponsorizzare tenendo ben a mente l’obiettivo con lo scopo di realizzare un ROI.
Se da una parte è importante intercettare un interesse e una ricerca nel momento in cui il potenziale cliente è ancora in una fase esplorativa, dall’altra il consolidamento del brand arriva solo se non si sottovaluta ma, anzi, si influenza e si cura ciò che il viaggiatore condivide e racconta anche dopo che se n’è andato.